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INTERVISTA SU IL PONTE, APRILE 2014

di Monia Andri

“Luisa Pestrin e la sua scrittura”

Il Caiut ha il piacere di farvi conoscere Luisa Pestrin. Giornalista, insegnante

lettrice professionista, scrittrice. Ha vinto numerosi concorsi nazionali

e internazionali di poesia e letteratura, di giornalismo e diversi sono stati

i riconoscimenti per le Sezioni dedicate al al friulano. Titolare della casa

editrice “La Marilìa”. La Marilìa è una farfalla che guida la straordinaria

scrittrice nel mondo della fantasia . A breve uscirà l’ultima sua fatica

letteraria, “La bambina dei pensieri”.

Tu e la tua scrittura

La mia scrittura è il mio modo di esistere, è l’altra me stessa che rivelo

agli altri ogni giorno, sotto forme diverse, ma sempre coinvolgenti.

Cos’è per te la scrittura

la scrittura per me non è ancora un lavoro, forse non lo sarà mai.

Ma è il mio salvagente, la maniera di restare a galla nella vita

riuscendo a comunicare ed a emozionare insieme agli a altri

E’ testimonianza.

Il rapporto con i tuoi lettori

Io da sempre preferisco i contatti umani , quindi non sono nei social

networks. Per la poesia, succede che incontri persone che si immedesimano

in quello di me che leggono ed è sempre un miracolo! Per le favole magari

capita che i bambini mi riconoscano e che mi dicano che gli sono piaciute

o che le rileggano, e questo mi ripaga di tutte le fatiche fatte per pubblicarle.

Gli esordi con il giornalismo.

Io nel ’89 ero in Cina a documentare, perchè frequentavo un corso di giornalismo

a Padova oltre che alla facoltà di lettere a Venezia. Credevo davvero che la mia strada

sarebbe stata la testimonianza del non detto. Ma mi sono trovata in mezzo

alla strage di TienAnMen e le mie poche parole non sono servite a niente.

Sono entrata in crisi. In seguito ad altri studi mi hanno proposto cronache

locali, ma il mio sogno non c’era più. Mi sono innamorata delle parole in

senso diverso, come scrittura che cambia la vita singolarmente, uno

ad uno.

Quando hai cominciato a dedicarti alla letteratura impegnata.

Perchè?

Mi sono  innamorata della letteratura, quella grande, frequentando il corso

di Contemporanea a Ca’ Foscari con Alfonso Berardinelli. Oggi critico.

Pasolini era morto da poco, eppure già in odore di profeta, di poesia pura.

L’idea che la grande scrittura potesse vivre in mezzo alla gente e per la gente

era straordinaria. Naturalmente bisognava farsi una buona scorta anche di

grandi romanzi dell’Ottocento per essere in regola. Ma chi se li dimentica

Useppe e Arturo di Elsa Morante…e Vittorio Sereni e Don Milani…

Ricordi la prima poesia o componimento?

Sì, è stata per un concorso scolastico di terza media, parlava della fame

dei bambini nel mondo ed è arrivata prima. Ma io non ho festeggiato,

mi sentivo triste per loro.

C’è qualcuno che ti ha influenzato o qualcosa che ti ha

spinto a farlo?

Io ho sempre scritto perchè avevo un’ipersensibilità che non riusciva

a trovare spazi nella vita di tutti i giorni. Preferivo leggere che correre,

leggere che giocare ed è finita così.

I premi principali e quelli a cui tieni di più.

Per la poesia quello che ho ricevuto  Castel Sant’Angelo a Roma, C.A.P.I.T.

nel 2005 per il libro di poesia, per il racconto edito quello del 2012 a

Firenze con “Ninna nanna della guerra” di cui sono anche editore e infine

ricordo con emozione intensa la nomina al merito per il testo in friulano

“Singar” al Noventa-Pascutto nel 2005, che ho voluto ritirare insieme

al rappresentante di un’Associazione Culutrale Rom con cui avevo prodotto

un libro nella loro lingua.

Racconti per l’infanzia.

Le mie favole sono autobiografiche o riprendono storie vere che vengono

riscritte per bambini. Ora ho prodotto anche una minicollana di quelle scritte

proprio dai bambini dei miei laboratori.

La farfalla Marilìa

Mi è nata come personaggio per comunicare con i piccoli, in un momento

di grande crisi personale. E’ immaginaria, si può vedere solo quando si avvera

un sogno perchè lei porta i sogni dei bambini vicino al sole per poter volare.

Dorme nella mia laguna, una terra nè terra nè mare, e in cambio di un sogno

regala una storia, una favola, un racconto.

L’insegnamento e i corsi di scrittura creativa

Questo compito mi rende felice, perchè si riesce a far uscire letteralmente

dalle persone quello che esprimendo con la scrittura riescono a sublimare

e a rendere comune. A volte i risultati sono di grande valore e inaspettati.

Le collaborazioni

Ho avuto la fortuna di presentare o di leggere per autori nazionali molto validi.

Con alcuni è nata una stima profonda. Per le mie favole ho da anni la collaborazione

di un’illustratrice professionista che collabora con Sarmede e che è MariaGrazia

Colonnello, che ha da subito creduto al mio progetto.

Bilancio. Sacrifici e soddisfazioni.

I sacrifici per sopravvivere  alle pubblicazioni, ai loro costi, al percorrere

strade non battute sono stati enormi, ma anche i risultati in termine di vendite

e di riconoscimenti su e giù per l’Italia non me li dimentico.

Cosa diresti ad un neofita e a chi conserva nel cassetto qualche

umile scritto…

Di chiedersi se vuole veramente che venga letto e condiviso e soprattutto

il perchè. Sta in quel perchè l’eventuale forza per quello che si deve affrontare.

La prossima fatica letteraria parlerà di?

Devo far uscire da tempo il secondo libro di poesie in italiano e il primo

per i testi in friulano che girano come fotocopie. La prossima favola

che ho già incaricato di illustrare è “La bambina dei pensieri”. E’ un tema

un po’ delicato che affronterò al momento opportuno.

Cosa vorresti aggiungere a questa intervista?

Un caffè insieme e una passeggiata in laguna, offro io.

Ringrazio di cuore e accetto volentieri l’invito.